Sul Fondo Del Rovigo
Quando mi avvicino al Mulino I Diacci, lungo le rive del torrente, il silenzio si abbatte come un'aquila che si lancia su una preda: in modo mortale. La scena è sconvolgente, gli occhi colmi di lacrime, mentre la sensazione di impotenza e il senso di sconfitta predominano sulla rabbia e sull’incredulità.Mi inginocchio, incapace di credere a ciò che vedo, scruto in silenzio ogni colore e ogni frammento, ammirando rammaricato il luccichio dei cocci riflessi nell'acqua. Calpesto il vetro che si frantuma sui sassi.Non si scorgono più i gamberi di fiume. Davanti a me, una confezione di acido muriatico, di un giallo brillante, giace sul suolo inerme. Un cucchiaio magnificamente preservato, di un luminoso colore argento, è incastonato tra le rocce. Si erge con orgoglio tra i ciottoli, come se fosse una bandiera pronta a sventolare.Il rumore delle acque è ormai compromesso, con la plastica che fluttua ovunque, generando un'eco di rassegnazione.